Domanda:
Aiuto per una tesina su anime e manga?
cenerella16
2007-11-26 08:22:34 UTC
Ciao spero mi possiate aiutare...
Sto decidendo l'argomento per la tesina di fine anno...
Sono appassionata di cultura giapponese e pensavo di utilizzare questo tema.
Ma i professori mi hanno consigliato di scegliere un argomento più mirato...
Così pensavo di parlare di anime e manga nella cultura giapponese.
Cosa ne pensate? Non trovo molte fonti su cui basarmi...
E poi... quali collegamenti con le altre materie posso fare???
Sei risposte:
Riroro14
2007-11-26 12:03:49 UTC
Bè , se tu ha una vaga idea di cosa potresti portare ad italiano forse posso darti qualche indicazione in più.

Allora , puoi parlare ad esempio del manga/anime come un cult per i giovani , parli magari in italiano della cultura manga che nasce e si sviluppa dopo la seconda guerra mondiale da Osamu Tezuka , creatore del manga stesso.

In conclusione potresti portare;

-Italiano;La storia del manga e il suo sviluppo a livello mondiale

-storia;parli della 2 guerra mondiale che ha influenzato anche il manga di Tezuka e parli magari delle diverse culture ( quella americana e quella giapponese ) che hanno sfociato in un espressione nei fumetti completamente diversa.

-Storia dell'arte;come è fatto un manga , le sue caratteristiche , la differenza con quelli europei e americani per diverse ragioni riguardanti anche le guerre.

Potresti parlare in particolar modo di manga del tutto innovativi , ad esempio Ranma 1/2 e lady oscar che affrontano temi ( uno umoristico , l'altro fatto da una storia di sentimenti e guerre ) .

Poi credo che comunque in base al tuo manga preferito puoi abbinare diversi argomenti che potrebbero andar bene.
anonymous
2007-11-26 08:29:57 UTC
si mi piace!!

collegamento con storia,

quando il giappone diventa insieme agli stati uniti un potenza mondiale, poi puoi parlare del giappone in generale, dell'industria elttrica, la sony ecc... ke e' un grande produttore di videogame, PC e roba ellettronica, poi parli della guerra mondiale e infine concludi parlando della guerra e dei suoi effetti in europa, puoi fare riferimento anke ad artisti famosi di anime e manga Tipo Akira TORIYAMA!!



i love Japan
Peter Appleton
2007-11-26 08:27:42 UTC
In libreria puoi trovare "1000 anni di Manga" e "La bambola e il robottone", ottimi punti di partenza.

Collega la tesina a geografia, storia, costume sociale, antropologia, sociologia, mass-mediologia.
Michelle
2007-11-26 08:38:32 UTC
Potresti parlare di come il fumetto giapponese ha toccato anche aspetti della storia europea per accattivare i lettori (per esempio, Lady oscar o la Guerra Mondiale in Candy Candy)

O il fatto che moltissimi libri europei sono diventati cartoni animati, come "Lovely Sara" è Piccola Principessa (che introduce anche la storia dlele colonie inglesi in india) oppure "Il giardino segreto" (Stessa storia sulle colonie inglesi) o i classici Sirenetta, Alice nel paese, Peter Pan.



Con geografia l'ambito è molto ampio.

Inoltre, con la mods Gothic Lolita pupoi introdurre la passione per il Gotico, genere letterario nato fondamentalmente in Inghilterra, diffuso poi con Frankestein e Dracula.



Insomma, in bocca al lupo e facci/fammi sapere: la cosa è così afafscinante e potrebbe venire una tesina molto divertente!!!!
hachi!
2007-11-26 08:29:19 UTC
geografia giappone

storia guerre mondiali

matematica qlk teorema n saprei quale xò

lingua straniera spieghi come si legge un manga

italiano qualcos sulla scrittura informale...





poi nn so ke materie hai...
scemetta94
2007-11-26 13:59:04 UTC
digita su google anime e manga nella cultura giapponese, qualcosa dovrebbe uscire fuori!!!

Buona fortuna da un'altra appassionata del Paese del Sol Levante!





Il termine di origine giapponese manga indica in Italia i fumetti prodotti in Giappone. In realtà il termine originale Manga (漫画, Manga?), coniato nel 1814 dall'artista giapponese Hokusai per i suoi libri di «scenette stravaganti», indica in giapponese il fumetto in generale, mentre la regola è specificare l'origine dei fumetti, se stranieri o importati: per esempio quelli provenienti dall'Italia vengono chiamati "Itaria no manga" (イタリアの漫画, "Itaria no manga"? letteralmente "fumetti dell'Italia"), ed i giapponesi stessi chiamano i loro propri fumetti "Nihon no manga (日本の漫画, "Nihon no manga? letteralmente "fumetti del Giappone").

Il termine letteralmente significa «immagini casuali» o «immagini senza nesso logico».



In Giappone i fumetti hanno un ruolo culturale ed economico decisamente importante, e sono considerati un mezzo espressivo non meno degno di libri o film.



Indice [nascondi]

1 Caratteristiche

2 La pubblicazione in Giappone

3 L'impaginazione e la struttura della pagina

4 Voci correlate

5 Bibliografia

6 Collegamenti esterni







Caratteristiche [modifica]



Tagosaku To Mokube No Tokyo Kenbutsu, una striscia umoristica del 1902 di Rakuten Kitazawa.Le caratteristiche stilistiche dei manga possono provocare nel lettore alcune incertezze nella classificazione del genere. Tendenzialmente in Europa si identifica il fumetto con una produzione per bambini e ragazzi (esistono naturalmente fumetti cosiddetti "d'autore", dedicati a un pubblico più maturo, ma sono facilmente riconoscibili). I manga, con le loro figure dai tratti spesso infantili, suscitano inizialmente una certa confusione.



Molti personaggi dei vari racconti presentano ad esempio occhi estremamente grandi, sovraproporzionati. L'origine di questa caratteristica è un prestito culturale che si fa risalire al famoso autore Osamu Tezuka (1928-1989), soprannominato il dio dei manga. Egli stesso, grande ammiratore di Walt Disney, ammette di essersi ispirato nel manga Kimba, il Leone Bianco (ジャングル大帝, Jungle Taitei) allo stile del Bambi disneyano (curiosamente in seguito la Disney, per via di alcune polemiche sulla somiglianza tra Il Re Leone e Kimba, il Leone Bianco, ha ammesso di essersi ispirata a sua volta all'opera di Tezuka).





La pubblicazione in Giappone [modifica]



Alcuni titoli esposti in un negozio di manga in Giappone.I manga vengono pubblicati in Giappone inizialmente all'interno di grossi albi, stampati in bianco e nero su carta di qualità scadente. Soltanto alcune pagine introduttive sono talvolta a colori e su carta migliore, generalmente allo scopo di introdurre i personaggi della vicenda.



In ognuno di questi albi vengono raccolte numerose storie a puntate. Tramite un'inchiesta fra i lettori viene verificato il successo delle singole serie, cosicché alcune possono essere interrotte anzitempo e altre, al contrario, meritare di essere stampate a parte, sotto forma di albi monografici di qualità migliore in più volumetti (tankobon).



A differenza dei fumetti occidentali, le avventure dei manga hanno, per quanto riguarda i protagonisti, un inizio ed una fine. Il personaggio ideato dall'autore e/o disegnatore appare sulla scena nel primo volume, "vive" la sua vicenda e, al termine della serie (alcune storie possono raggiungere le 150 puntate), esce di scena e non "interpreterà" altre serie. Alcune eccezioni si possono rilevare per personaggi molto amati dal pubblico, che vengono ripresentati in varianti della storia principale, oppure di cui si raccontano episodi accaduti anteriormente all'inizio della serie principale. Spesso il successo di un personaggio di un manga si risolve in una trasposizione più o meno fedele delle sue avventure sotto forma di anime, cioè di cartone animato.





L'impaginazione e la struttura della pagina [modifica]



Ordine di lettura di un manga.Il manga giapponese si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale, e cioè dall'ultima alla prima pagina (secondo le consuetudini orientali), con la rilegatura alla destra del lettore e le pagine "libere" alla sinistra. Anche le vignette si leggono da destra verso sinistra, dall'alto verso il basso. Inizialmente, i manga pubblicati in Italia avevano senso di lettura occidentale (le tavole venivano quindi prima ribaltate, e poi editate). Furono i Kappa Boys ad introdurre anche da noi il senso di lettura originale, con la pubblicazione di Dragon Ball per Star Comics, anche per via dell'editore originale Shueisha che non apprezzava il ribaltamento delle tavole.



Nel corso del tempo ci sono stati alcuni mutamenti nella disposizione delle vignette. Inizialmente prevaleva la disposizione verticale; successivamente, nei tardi anni quaranta, è stata introdotta anche la disposizione orizzontale, quella attuale. Nelle storie più accurate dal punto di vista stilistico, queste due disposizioni si sovrappongono e vengono entrambe usate, creando un percorso di lettura piuttosto complesso per le abitudini del lettore occidentale, ma con un preciso intento stilistico.



Mentre le storie di avventura dedicate a un pubblico di ragazzi e adulti maschi sono caratterizzate da una disposizione abbastanza semplice, si è creato nel genere dedicato alle ragazze, lo shojo (spesso disegnato da donne), un modo innovativo di trattare la disposizione delle singole vignette. Per creare effetti drammatici intensi e sottolineare i sentimenti che entrano in gioco nella storia, il disegnatore (o la disegnatrice) fa spesso scomparire le linee divisorie delle singole vignette. La struttura della pagina diventa più importante di quella del riquadro isolato. Così una sola scena si può sviluppare su due intere pagine a fronte, i contorni dei pannelli si sovrappongono, e con essi i vari significati trasmessi dal disegno.



Anche il balloon contenente il testo non è più presentato su di un'unica linea di lettura: compaiono fumetti di testo pensato, di testo parlato, di testo fuori campo che si distinguono tra loro solo per lievi differenze grafiche e sono posizionati nella pagina in maniera apparentemente confusa.



In realtà, un lettore giapponese, allenato alla lettura non alfabetica, riesce più facilmente di un lettore occidentale alle prime armi a orientarsi in questo universo di segni, dove gli viene offerta una grande libertà di percorso. Gli occhi vagano nella pagina cogliendo inizialmente alcuni dettagli, scelgono di soffermarsi prima su alcuni tipi di testo e poi su altri, ricavando alla fine non una lettura analitica di contenuti, ma una coinvolgente impressione generale di ciò che sta accadendo.



Non bisogna confondere i manga con i manhwa (coreano 만화, giapponese 漫畵), che sono i fumetti coreani; all'occhio non allenato possono sembrare simili, ma agli occhi di un giapponese sono probabilmente simili quanto fumetti italiani e francesi per noi, specie se consideriamo che il senso di lettura del manhwa è identico a quello occidentale.



Dal punto di vista dei fumetti, i giapponesi sono molto "patriottici" e tendono a guardare con sospetto fumetti esteri; alcune serie straniere, infatti, sono state addirittura ridisegnate da artisti giapponesi appositamente per il loro mercato.





Voci correlate [modifica]

Lista di manga

Mangaka

Lista di mangaka

Anime

Lista di anime



Bibliografia [modifica]

Paul Gravett. Manga, 60 anni di fumetto giapponese. Logos, 2006, pp. 176, ISBN 88-7940-478-4

Cristian Posocco. MangArt. costa & nolan, 2005, pp. 205, ISBN 88-7437-013-X

Davide Castellazzi. A-Z MANGA. Guida al fumetto giapponese. Coniglio Editore, 2004, pp. 181, ISBN 88-88833-08-0

Masanao Amano & Julius Wiedemann. MANGA. Taschen, 2004, pp. 569, ISBN 3-8828-3124-7

Andrea Antonini; Silvia Lucianetti. Manga: immagini del Giappone contemporaneo. Castelvecchi, 2001, 190 pp., Dewey 741.5952, ISBN 88-7521-067-5.

Maria Teresa Orsi. Storia del fumetto giapponese, vol. 1. Musa Edizioni, 1998, 145 pp.

Maurizio Ercole; Cristina Mulinacci. Storia del fumetto giapponese, vol. 2. Musa Edizioni, 1998.

Gianluca Di Fratta. Il fumetto in Giappone. Dagli anni Settanta al 2000, L'Aperia, 2005.







In calo le vendite di manga

I manga, cioè i fumetti, sono un elemento molto caratteristico della società giapponese. Chi ha avuto la fortuna di andare in Giappone, non può non avere notato la diffusione dei manga nella popolazione: gente, di ogni età, che legge il suo albo di fumetti in treno o nella metropolitana, interi reparti delle librerie dedicati ai manga per non tralasciare poi il merchandising che gira attorno ai personaggi piu amati dal pubblico.

Se uno vuole paragonare i manga ai classici fumetti alla Walt Disney, per intenderci, è sicuramente fuori strada. Il mondo del fumetto giapponese è complesso ed è genericamente definito "manga", ma è un termine che comprende un insieme di generi e sottogeneri, di stili. Ci sono manga diversi per diverse fasce d'età, argomenti che vanno dall'erotico (con i vari sottogeneri) al sentimentale, dal comico alla fantascenza, dall'orrore allo sportivo: ognuno di questi ha il suo nome, le sue caratteristiche e i suoi maestri.

Ora però i manga sembrano in declino, almeno stando ai dati delle vendite nel 2006. Le cifre parlano di vendite per 481 miliardi di yen (poco meno di 3 miliardi di euro) inferiore del 4% rispetto alle vendite dell'anno precedente. E' il quinto anno di seguito che viene registrato un calo nelle vendite. Le riviste vendute sono state 754 milioni, ben lontani dall'1.34 miliardi di copie del 1995.

Le ragioni di questo calo sono molteplici, a detta degli esperti. Innanzitutto c'è il calo della popolazione giovanile per il noto problema della mancanza di nascite e dell'invecchiamento della popolazione. Inoltre si è riscontrato nella gente una generale perdita di interesse nella lettura, ma anche la mancanza di originalità da parte dei fumetti ha contribuito a questa disaffezione da parte dei giapponesi verso questo prodotti così tipico della loro cultura.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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