Domanda:
'''Alice nel paese delle meraviglie''...allucinante?
anonymous
2007-08-19 08:24:01 UTC
ma è un idea mia oppure ci sono chiari riferimenti sull' utilizzo e sugli effetti di droghe (funghetti)???
Quattordici risposte:
anonymous
2007-08-19 08:35:26 UTC
Lo penso anch io.

E' il mio cartone animato preferito e l avrò visto mille volte.

Non mi sembrano poi tanto assurde le teorie che sostengono che si tratti di un richiamo ad un trip psichedelico:

Alice incontra il Brucaliffo e mangia il fungo.

Non solo con l’ingestione del fungo e di altre sostanze commestibili, come biscottini con la scritta mangiami, Alice può variare le proprie dimensioni, ma anche bevendo uno strano liquido in una boccetta. O_o

In effetti la storia di Alice è il racconto di un viaggio fantastico, quindi presumibilmente un suo "viaggio mentale".

Ogni dubbio viene dissipato nel momento in cui lei si sveglia e si rende conto che era tutto un sogno.







Jade forse hai ragione,

ma sono anni che si parla di questa cosa, anche in musica per esempio..

I Jefferson Airplane hanno composto una canzone NON A CASO intitolata "White Rabbit", che spiegano così:

(dal sito ufficiale dei Jefferson Airplane:)

”Grace [Slick] ha sempre detto che "White Rabbit "voleva essere uno schiaffo ai genitori che leggono ai propri figli storie come Alice nel paese delle meraviglie (dove Alice usa alcune sostanze simili a droghe per cambiare il proprio aspetto) e poi si chiedono come mai si drogano una volta cresciuti”.

Grazie alle sue parole enigmatiche, White Rabbit fu una delle prime canzoni ad avere riferimenti alla droga che riuscì ad evitare la censura alla radio.



E poi non facciamo dobbiamo avere di Carrol l idea di uomo perfetto, di pastore buono che scriveva libri per bambini.

Era senza dubbio un genio, oltre che scrittore, matematico, fotografo e logico.

Ma è inneganile che avesse una personalità problematica:

A diciassette anni ebbe un attacco insolitamente tardivo di pertosse che compromise l'udito del suo orecchio destro e probabilmente contribuì ai problemi al sistema respiratorio che lo afflissero per tutta la vita.

Inoltre, continuò per tutta la vita a soffrire di quella che chiamava la sua "esitazione", una forma di balbuzie.

E poi è anche conosciuto per la sua passione per le ragazze e le bambine (e in particolare per Alice Liddell),

la sua collezione di foto di bambine di Oscar Rejlander, le foto che lui stesso scattò e altri elementi della sua biografia hanno da lungo tempo portato alla nascita di teorie sulla sua presunta pedofilia, sebbene pochissimi siano arrivati a suggerire che abbia mai oltrepassato i confini dell'amore platonico per le sue giovani amiche.

Generalmente Carroll chiese sempre alle madri delle bambine di essere presenti quando si accingeva a ritrarre le loro figlie, sebbene anche in questo caso possa porsi il dubbio se questa scelta non fosse un atto di autodisciplina. L'unico caso noto di attrito fra lui e i genitori delle bambine è quello che avvenne nel 1879, ovvero una "improvvisa rottura dell'amicizia" di Dodgson con la famiglia Mayhew dopo che questi gli ebbero rifiutato il permesso di fotografare nude le loro tre figlie maggiori (6, 11 e 13 anni).



Insomma, un tipino particolare.

in più soffriva di "deficit di attenzione" (ADD) e "iperattività/impulsività" (ADHD)..

Non voglio screditarlo, io ho letto i suoi libri ed è lo scrittore che forse stimo di più, ma se mi dicessero che era un pò "fumatello" non farei una piega..

Voce tra l altro che circola già da un bel pò.



E poi, anche nel 1800 conoscevano le droghe.

Non cè da stupirsi.

Il libro tra l altro è ancora più pieno di riferimanti del cartone..



Sulla base di tutto questo resto della mia idea:

Secondo me i riferimenti ci sono,

e i creatori del cartone non hanno esitato ad enfatizzarli.
anonymous
2007-08-19 22:29:40 UTC
meravigliato di tanto splendore sullo schermo... era sicuramente l'esempio di cartone più dark di quegli anni.

Oscuro, psichedelico, allucinante....

Persa per propria volontà in un mondo irreale dove la fa da padrona la fantasia di una bambina, può decidere del proprio destino o lasciarsi trasportare dagli eventi in un turbinio di angoscia e di rassegnazione, cercando una strada per tornare a casa, per salvare la propria vita...

Un viaggio alla scoperta di quello che abbiamo dentro, per conoscere i limiti della psiche umana, molto distante dal libro, la Disney ne ha dato una rispolverata, riempiendolo di significati atti a comprendere il fondo dell'animo umano, con un velo di gotico e di misticismo...

Possiamo dire che Alice volutasi allontanare dal mondo reale, dalle sue regole, dalle sue imposizioni, ha cercato un mondo anarchico, divertente, fantastico, e invece si è ritrovata a vivere un incumbo assillante, vivere situazioni che la costringevano ancora a sottostare a delle regole (bevi questo, mangia quello), preferisce tornare nel suo mondo, nel mondo vero, visto che la follia che voleva vivere, in cui voleva rintanarsi non era il modo giusto di affrontare i propri problemi...

La fantasia viene fuori dalla psiche, dall'animo, o dal subconscio?
anonymous
2007-08-19 17:43:48 UTC
Assolutamente...e' uno dei cartoni più belli che abbia mai visto.

Si parla della vita, del bene e del male, del potere e della stupidità, dell'amicizia condita con un pizzico di pazzia del cappellaio matto :-) e poi come dimenticare un "BUON NONCOMPLEANNO?"



Ciao... le droghe sono altrove!
toz
2007-08-19 17:11:53 UTC
Dipende se parli del libro o del cartone animato.



Il romanzo di Lewis Carroll, pubblicato nel 1865, non ha molto a che vedere con droghe e allucinogeni. E' anzi un romanzo -sociale- che fa molte allusioni alla società vittoriana del tempo: la regina, il re e il bianconiglio ne sono un esempio.

E' poi un romanzo che "gioca" con le parole, crea filastrocche e nonsense che hanno fatto molto scalpore a suo tempo, aiutando anche il libro ad avere la fama che ha avuto.

Se proprio deve essere tacciato ed accusato di qualcosa, Lewis Carroll pare dedicò questo libro-gioco ad una bambina che frequentava e che si chiamava Alice. Molti hanno visto in questo strano rapporto una relazione amorosa tra lo scrittore e la bambina, accusando il romanzo di avere a che fare con la pedofilia, non certo con le droghe.



Il cartone animato di Walt Disney invece è del 1951. E' il periodo in cui nasce e si sviluppa la famosa Beat Generation, che fa delle droghe un punto di partenza e soprattutto una fonte primaria di ispirazione.

Sicuramente il cartone animato è stato rivisitato ed adattato rispetto al libro, con l'aggiunta di personaggi particolari che nel libro non ci sono (i due gemelli e tutti gli animali strani o il fungo) o di colori esaltati proprio per essere in linea con le "esperienze" artistiche, letterarie, musicali e di vita di quegli anni.
Blinky
2007-08-19 16:09:17 UTC
E' un'idea degli adulti che devono sempre trovare la malignità ovunque...



Beati i bambini
Jade V
2007-08-19 16:08:01 UTC
Io direi che la cosa più "interessante" sia che tutti parlano di "Alice nel paese delle meraviglie" solo come cartoon....pare che nessuno più ricordi che è un famosissimo romanzo per bambini, di Lewis Carrol, solo in seguito (parecchio in seguito, visto che il romanzo è del 1865...) diventato cartone animato (fra l'altro, mescolando nella trama anche alcune parti del seguito del primo romanzo, intitolato "Attraverso lo specchio"...)

Carroll (pseudonimo del reverendo Charles L. Dodgson), oltre che un religioso, era anche un linguista e un matematico, e con le avventure di Alice, volle creare una favola morale, educativa e piena di giochi di parole e matematici, che affascinassero le giovani menti dei suoi lettori (a partire dalle figlie del suo vicino, e sue figlioccie, le 3 sorelline Liddell, per le quali inventò la base della storia).

Mi pare quindi assurdo che un pastore inglese della seconda metà dell'800, in pieno periodo vittoriano, non solo potesse parlare, ma addirittura conoscere (se non molto vagamente) l'uso di ipotetiche droghe allucinogene... per metterle poi in un romanzo per bambini ... (che, al 120% non avrebbero nemmeno capito a che diavolo si riferiva!!)..Ma andiamo, no!!!

Se poi vogliamo dire che il riferimento ce lo misero quelli della Disney...
chiara
2007-08-19 15:35:39 UTC
assolutamente sì!! i funghetti ... e il brucaliffo poi ... che diavolo fuma il brucaliffo???
sara d.
2007-08-19 15:32:36 UTC
secondo me hai ragione
sobrilla
2007-08-19 15:31:54 UTC
si concordo..anche se non bisognerebbe cercare sempre il pelo nell'uovo
♥ Didò
2007-08-19 16:04:12 UTC
io mi chiedo cosa ci fosse nel thè del cappellaio e del leprotto bisestile, più che altro!...però l'unico personaggio che sembra proprio fatto è quel topino che sta dentro la teiera..lì nn ci son dubbi, nn si regge neanche in piedi e canticchia cosa strane...mah! povera alice!!
anonymous
2007-08-19 15:44:27 UTC
è un idea tua
babar
2007-08-19 18:04:39 UTC
Ma il fungo alice lo mangia solo a metà cartone e solo per ingrandire il proprio corpo.. perchè dovrebbe causare allucinazioni? perchè dovrebbe essere un riferimento ai funghi allucinogeni? .. è un cartone con tanti significati ma questa interpretazione sinceramente nn l'ho mai sentita e mi sembra assurda.. alice ha mangiato e bevuto varie cose e il fungo è semplicemente qualcosa di commestibile che l'autore ha ritenuto potesse essere la cosa piu' ovvia da mangiare da mettere in quel punto della storia..
anonymous
2007-08-19 15:28:33 UTC
ma noooooooooooooooo!!!!!nn troviamo del marcio anche dove nn c'è....povera alice....un cartone cosi bello!!! capisco pollon, a cui si fa chiaro riferimento alla cocaina, ma alice nel paese delle meraviglie è solo un cartone fantasy!!!
strumenina
2007-08-19 15:28:24 UTC
è una tua idea


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